L’Ottavo Cerchio: Peccato Originale Vol. 6 (Italian Edition) by Tiffany Reisz

L’Ottavo Cerchio: Peccato Originale Vol. 6 (Italian Edition) by Tiffany Reisz

autore:Tiffany Reisz [Reisz, Tiffany]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788855311533
editore: Hope Edizioni
pubblicato: 2020-09-19T22:00:00+00:00


Capitolo Ventidue

«Come sai che mi lascerei frustare?» chiese Kingsley.

«Potresti non permettermelo. Dopotutto potresti essere solo dominante, e il pensiero di sottometterti a una donna potrebbe non essere allettante.» Gli si avvicinò, il frustino che sibilava dietro di lei come la coda di una tigre. «Tuttavia, potrebbe esserlo.»

«Qualcuno ti ha visto entrare qui, Maîtresse?»

«Quando sono entrata non c’era nessuno in corridoio.»

Kingsley sospirò di sollievo. «Bene. Non essere offesa, ti prego...»

«Ho molti clienti che preferirebbero non fare un proclama delle loro inclinazioni. Non devi dare spiegazioni. Sono molto discreta.»

«La tua discrezione è leggenda, Maîtresse.»

Lei lo guardò sollevando un sopracciglio. «Ero stata avvisata riguardo al tuo accento. Avevano ragione.»

Kingsley voleva quella donna con disperazione, ma avrebbe preferito morire piuttosto che far sapere all’intera città delle sue tendenze sessuali, il suo lato sottomesso masochistico.

Padrona Felicia si avvicinò, piano, con tutta calma, ogni passo verso di lui era una lezione di pazienza.

«Gli faccio un complimento sull’accento e lui smette di parlare. Tipico di uno switch. Non riesci a smettere di fare giochetti mentali per un momento, vero?»

«Dimmi cosa dire e la dirò» rispose lui.

«Dimmi che vuoi essere frustato e scopato da me, Kingsley.»

Sì. Dio, sì. Sì, desiderava che lei gli facesse di tutto. Ma...

«Mi piacerebbe. Ma, vedi, io...»

Lei gli appoggiò il palmo sul petto.

«Ti sta battendo forte il cuore. Sei spaventato?» gli chiese.

«Ho un problema» rispose lui.

«Percepisco che c’è qualcosa che ti pesa. Dimmi cosa ti opprime. Dimmi come posso alleviare il fardello.» Gli toccò il viso, la fronte, le labbra. Lei profumava di rose, come un giardino inglese.

«Mi hanno sparato» confidò, focalizzandosi sul delizioso profumo della Padrona invece che sui ricordi. «L’anno scorso. Di recente sono stato con un Dom e ho avuto un flashback.»

«Cosa l’ha provocato?» chiese, in apparenza per niente turbata da quella rivelazione.

«Qualcuno mi ha toccato la gola con una frusta.»

«La gola» ripeté lei, guardandolo fuori e dentro.

«Una volta sono stato strangolato.»

«Capisco.» La sua voce era calma. «Non ti toccherò la gola. E non ho paura dei tuoi flashback. Se ne hai uno, va bene. Se non lo avrai allora... be’, più tempo per giocare, non credi?»

Padrona Felicia gli passò una mano guantata tra i capelli e gliene afferrò una ciocca dietro la nuca, tirandogli la testa indietro.

Kingsley non parlò.

«Stasera ti farò male nel modo in cui piace a te. E in nessun altro modo. Mi dirai cosa ti piace?» gli domandò Padrona Felicia.

«Lo farò, Maîtresse.»

«Questo ti piace?» Gli tirò i capelli ancora più forte. «Ti piace essere trattato come una proprietà?»

«Oui, Maîtresse» le rispose.

«Ti piace il dolore?»

«Più di qualsiasi cosa.»

«Quanto dolore?»

«Tutto.»

«Sei un masochista?»

«Puoi definirmi così.»

«Che cosa vuoi?»

«Non voglio un collare. Li odio» le rispose.

Padrona Felicia rise e gli tirò più forte i capelli. Gli si riempirono gli occhi di lacrime. Lei era brava, molto brava.

«Non ti metterò un collare. Niente al tuo collo. Niente, tranne i miei baci.» Gli appoggiò le labbra sul collo e gli morse la pelle sopra la giugulare. Il morso si trasformò in un bacio e poi ancora in un morso. «Il tuo collo è troppo squisito per essere coperto con qualsiasi cosa che non sia la mia bocca.



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